top of page

SINGLE POST

OSHO (1931-1990) Un Buddha contemporaneo


Osho Rajneesh, meglio noto come Osho (Kuchwada, 11 dicembre 1931 – Pune, 19 gennaio 1990), è stato un mistico e maestro spirituale indiano, che acquisì seguito internazionale. Alla nascita chiamato Chandra Mohan Jain (hindi devanagari: चन्द्र मोहन जैन) – noto anche come Acharya Rajneeshnegli anni Sessanta, e in seguito come Bhagwan Shree Rajneesh – negli anni Ottanta adottò il nome di Osho Rajneesh, che poi ridusse semplicemente a Osho (dal termine "oceanico", pronunciato osheanic in inglese).

Osho è un Buddha contemporaneo la cui saggezza, che unisce chiarezza di visione a un forte senso dell’umorismo, ha toccato la vita di milioni di persone in ogni parte del mondo. Con i suoi discorsi, e il suo lavoro di rinnovamento nella dimensione della meditazione, ha messo le basi per la nascita di ciò che egli definisce l' "Uomo Nuovo”: un essere umano del tutto discontinuo dalla lunga marcia della follia che sembra riassumere la vita del genere umano del passato; un uomo nuovo la cui esistenza si fonda sulla consapevolezza, l’affermazione della vita e la libertà.

Osho ha sviluppato strumenti pratici in grado di sostenere una vera e propria Rivoluzione Interiore, in quanti, sentendo i suoi discorsi, sono colpiti dall’urgenza e dall’importanza di una mutazione radicale nella propria vita.

Consapevole della realtà dell’uomo moderno: un uomo appesantito da retaggi che non riconosce più, stretto nella morsa di ansie per un’accelerazione mai vista in passato, oppresso dal peso di una civiltà che ben poco concede alla spontaneità e alla naturalezza, soffocato da repressioni e da un vero e proprio analfabetismo emozionale, Osho ha creato tecniche di meditazione di tipo dinamico, in grado di ripulire e liberare il cielo interiore dalle tante repressioni in atto.

È un lavoro necessario, se si vuole scoprire lo stato di meditazione libero da pensieri e totalmente rilassato, più semplice da raggiungere in altre epoche.

Mai nato – Mai morto – Ha solo visitato il pianeta Terra tra l’11 dicembre 1931 e il 19 gennaio 1990. Con queste parole immortali, Osho detta il suo epitaffio e allo stesso tempo elimina la necessità di una biografia. Dopo aver cancellato il suo nome, accetta alla fine il termine “Osho” spiegando che esso deriva da “oceanico”, come lo usa William James. “Non è il mio nome” afferma “è un suono di guarigione”.

Le migliaia di ore di discorsi estemporanei, presentati a persone di tutto il mondo per un periodo di vent’anni, sono tutti registrati, spesso anche in video, e possono essere ascoltati da chiunque in qualsiasi posto, creando, come dice Osho, “ovunque lo stesso silenzio”.

Le trascrizioni di questi discorsi sono ora pubblicati in centinaia di libri in dozzine di lingue diverse.

In questi discorsi, la mente umana viene messa al microscopio come mai prima, analizzata nelle sue pieghe più sottili. La mente come psicologia, la mente come emozione, la mente come corpo/mente, la mente come moralista, la mente come storia, la mente come credo, la mente come religione, la mente come evoluzione sociale e politica – il tutto esaminato, studiato e integrato. E poi lasciato alle spalle con grazia nel viaggio fondamentale verso la trascendenza.

Nel corso di questo processo Osho mette allo scoperto l’ipocrisia e le falsità dovunque le incontri. Come dice in modo eloquente lo scrittore Tom Robbins: “Riconosco la brezza smeraldina quando scuote le mie finestre. Osho è come un vento teso e dolce che percorre il pianeta, facendo volare via le teste di rabbini e papi, sparpagliando le bugie sulle scrivanie dei burocrati, mettendo in fuga precipitosa gli asini nelle stalle dei potenti, sollevando le gonne dei moralisti e facendo il solletico a chi è spiritualmente morto per farlo tornare in vita.” “Gesù aveva le sue parabole, Buddha i suoi sutra, Maometto le sue fantasie di notti arabe. Osho ha qualcosa che è più appropriato per una specie resa invalida dall’avidità, dalla paura, dall’ignoranza e dalla superstizione: ha la commedia cosmica”.

“Quello che Osho vuole fare, mi sembra, è squarciare i nostri travestimenti, mandare a pezzi le nostre illusioni, curare le nostre dipendenze e dimostrare la follia autolimitante e spesso tragica del prendersi troppo sul serio”.

Allora cosa si può dire di Osho? Il destrutturatore supremo? il visionario che diventa la visione? Certamente una proposta all’esistenza: è diritto naturale di ognuno di fare la stessa esperienza oceanica di individualità autentica. A questo riguardo, Osho dice: “C’è solo un sentiero – ed è un sentiero che va dentro – dove non troverai nessuno, dove troverai solo silenzio e pace”.

Una conclusione? Non ci sono punti fermi nella visione di Osho, ma solo un aiuto alla comprensione di te stesso:

Voglio dirti che la scienza è il valore supremo. E ci sono due tipi di scienza: una, una scienza oggettiva, che riguarda il mondo esterno; e la seconda, una scienza soggettiva, che finora è stata chiamata religione. Ma è meglio non darle questo nome. È meglio chiamarla la scienza dell’interiorità, e dividere la scienza in due parti – scienza oggettiva e scienza soggettiva. Ma falla diventare un tutto unico, solido, e la scienza rimane il valore supremo – non c’è nulla di più alto. – Osho

Frasi di Osho:

In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere cosa accade.

La vita è un dono meraviglioso cerca di viverla intensamente senza sciuparne neppure un attimo. Solo allora capirai il gusto di ogni tua azione bella o brutta che sia!

Nella serietà non puoi mai essere libero; nella serietà sarai perseguitato dall’ansia; nella serietà hai sempre paura che qualcosa possa andare storto. Con me niente può andare storto perché non c’è niente che sia dritto. Se c’è qualcosa di dritto, allora qualcosa può andare storto; se non c’è niente di dritto, niente può andare sorto. Questo è il significato del concetto orientale di “leela”, gioco”.

Puoi fare un errore solo se hai un piano, a quel punto sai dove hai sbagliato. Io non faccio piani, non faccio progetti. Vado avanti a fare ciò che accade nel momento. E ciò che accade va assolutamente bene, perché non c’è modo di giudicare, non c’è criterio, né pietra di paragone. Questa è la sua bellezza. E questa è libertà.

È un’anima espansa quella che può fare musica. E le anime vengono espanse, stirate, dalla trazione esercitata dagli opposti: punti, gusti, desideri, lealtà opposte. Dove non esistono polarità, dove le energie fluiscono senza problemi in una sola direzione, si faranno molte cose, ma non musica, si farà molto rumore, ma non musica. La musica è creata dall’incontro del suono e del silenzio, la musica è creata dagli opposti.

Se l’esistenza è una sola, e se l’esistenza si prende cura degli alberi, degli animali, delle montagne, degli oceani; dal più minuscolo filo d’erba fino alla stella più grande e allora si prenderà cura anche di te. Perché essere possessivi? La possessività dimostra solo una cosa, che non ti fidi dell’esistenza. Vuoi organizzare per te una forma distinta di sicurezza, di garanzia; non ti fidi dell’esistenza. La non possessività è di base fiducia nell’esistenza. Non c’è bisogno di possedere perché il tutto ti appartiene già.

Sei stato un po’ troppo serio di recente, seriamente… è tempo di lasciar perdere! Fatti una bella risata e metti da parte i tuoi bei piani. Davvero non ne hai bisogno. Ciò che dovrà accadere accadrà e tu hai una scelta: andarci insieme o andarci contro.

Tutti vogliono la libertà; almeno a parole, ma nessuno è veramente libero. E nessuno vuole veramente essere libero, perché la libertà comporta responsibilità; non arriva da sola.

Piangere e lamentarsi è un modo naturale, una valvola di sfogo per fare sì che le emozioni accumulate, la tristezza, siamo espulse dal sistema: è una profonda pulizia. Ogni uomo e ogni donna dovrebbero imparare a piangere perfettamente. E a goderselo! È una cosa così rinfrescante, ti alleggerisce! E dopo aver pianto, non solo i tuoi occhi diventano freschi, ma tutto il tuo essere diventa puro, semplice, innocente. Ritorni alla verginità che una volta ti apparteneva e che hai perso… ritorni immacolato. Dopo un bel pianto ti senti come dopo aver fatto un bel bagno, è come se l’anima avesse fatto una doccia.

Con le regole fisse c’è sicurezza, comodità convenienza. Lascia andare quel comfort, lascia andare quella convenienza, quella sicurezza. Comincia a vivere una vita pericolosa. E una vita è vita solo quando vivi pericolosamente, quando è una grande avventura, un’esplorazione di ciò che rimane sempre sconosciuto.

Sii sempre consapevole della mente, perché cerca in ogni modo di trovare conforto in spazi inconsci; attraverso le droghe, attraverso mezzi autoipnotici e altro. Cominci a essere consapevole di tutto ciò che normalmente avviene in modo inconscio, per esempio la rabbia, la gelosia, l’orgoglio; e la tua consapevolezza diventerà più profonda. Agisci consapevolmente, anche negli atti quotidiani, sii consapevole. Ad esempio camminando, mangiando, parlando e la tua consapevolezza si espanderà.

Ti sorprenderà sapere che tutto ciò che vedi è stato inventato da persone giocose, non dalle persone serie. Le persone serie sono troppo orientate verso il passato, continuano a ripetere il passato, perché sanno che funziona. Non sono mai inventive.

Non confondere mai l’intelletto con l’intelligenza: sono poli opposti. L’intelletto appartiene alla testa; ti viene insegnato da altri, ti viene imposto. Devi coltivarlo. È una cosa presa a prestito, una cosa estranea; non è innato. Invece l’intelligenza è innata. È il tuo stesso essere, la tua stessa natura.

Rimanere fedele alle verità che il cuore e l’anima ti stanno dicendo potrebbe non convenirti, in questo mondo così formale e cerimonioso. Ma se hai il coraggio di ascoltarli troverai qualcosa di intimamente molto prezioso. Verità e convenienza non sono mai andate molto d’accordo. Abbi fiducia nel tuo coraggio.

Se ti radichi bene nel corpo, il tempo della celebrazione e della festa, non è lontano. Appena senti che la serietà, e la sua amica rigidità, vengono a trovarti, parti al galoppo come un cavallo pazzo. Essere fluidi significa essere vivi. La rigidità appartiene alla morte. Abbi cura di stare dalla parte giusta.

Guarda certe persone: sono infelici perché hanno fatto compromessi su ogni punto, e non possono perdonarsi di aver fatto quei compromessi. Sanno che avrebbero potuto osare di più, e invece hanno dimostrato di essere dei vigliacchi. Hanno perso valore ai loro stessi occhi, hanno perso il rispetto di se stessi. Ecco cosa fa il compromesso.

Milioni di persone soffrono: vogliono essere amate ma non sanno come amare. E l’amore non può esistere come monologo; è un dialogo, un dialogo pieno di armonia.

Una persona è molto ricca quando è vera eppure ha disciplina, autentica e disciplinata. Quando queste due polarità si incontrano, diventi più totale. Allora sta a te. Qualsiasi cosa la situazione richieda, tu rispondi nel modo richiesto. Ci sono situazioni che richiedono disciplina, ci sono situazioni in cui la disciplina deve essere messa da parte e si diventa spontanei. Non hai un modo fisso. Non hai un carattere. Sei fluido, scorri e sei più vivo. La vita circola in te e non ti porti dietro dei pezzi di cadavere.

Districarti nell’intenso groviglio di emozioni nate dall’aver smarrito te stesso nella folla, non dovrebbe essere troppo difficile. Fa male dimenticarsi di sé e vivere seguendo un copione scritto da altri. Ricordati di te!… e di quel senso di verità che trovi solo nel tuo cuore.

Abbandona l’idea che attaccamento e amore siano una cosa sola. Sono nemici. È l’attaccamento che distrugge tutto l’amore. Se nutri e alimenti l’attaccamento, l’amore verrà distrutto; se nutri e alimenti l’amore, l’attaccamento scomparirà da solo. Non sono una cosa sola; sono due entità separate, reciprocamente antagonistiche.

Nasci già col desiderio intenso di crescere, di andare da qualche altra parte. Il seme deve fare un lungo viaggio prima di diventare un fiore. È un pellegrinaggio. Questo desiderio è molto bello, ci viene dato dalla natura. Ma la società, finora, è stata molto abile: ha trasformato, deviato, stornato i tuoi istinti naturali per riversarli in qualcosa che va a suo vantaggio.

In una società migliore, formata da persone più comprensive, nessuno vorrà cambiarti. Tutti ti aiuteranno ad essere te stesso perché essere te stesso è la cosa più preziosa al mondo.

La maggioranza è formata da sciocchi, da veri sciocchi. Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, è una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse.

La persona intelligente non si attacca al passato morto, non trasporta cadaveri. Per quanto belli siano stati, per quanto preziosi, non si porta dietro i cadaveri. Ha finito col passato; è andato e andato per sempre. Ma la persona stupida è tradizionale. È pronta a seguire i preti, pronta a seguire qualsiasi stupido politico, pronta a eseguire qualsiasi ordine – è pronta a cadere ai piedi di chiunque abbia autorità. Senza intelligenza non può esserci felicità. L’uomo può essere felice solo se è intelligente, molto intelligente.

Voi potreste essere l’ultima generazione a cui è ancora possibile ribellarsi. Se non vi ribellate, potrebbero non esserci più opportunità: l’umanità potrebbe essere ridotta allo stato di robot. Quindi ribellatevi, mentre c’è ancora tempo!

Le circostanze esterne non sono così difficili da cambiare, ma la letargia interiore è vecchia di secoli. L’incoscienza è così primitiva, le sue radici così profonde, che c’è bisogno di una determinazione totale da parte tua, una tremenda determinazione, un impegno, un profondo coinvolgimento. Devi rischiare il tutto per tutto. Altrimenti non ti sarà possibile trasformare te stesso, rimarrai sempre lo stesso.

Finora, l’intera umanità ha vissuto in maniera schizofrenica. Ogni essere umano è stato lacerato, frammentato. Le religioni, le filosofie, le ideologie non sono stati processi di guarigione, di armonizzazione: sono state la causa alla radice di conflitti interiori e di guerre esistenziali: voi tutti non avete fatto altro che ferirvi. La mano destra ha ferito la sinistra, la mano sinistra ha ferito la destra ed entrambe le mani ne sono uscite lacerate.

Anche se hai immaginato di essere indipendente, di recente puoi avere scoperto di esserlo meno di quanto pensavi. Questo brusco risveglio è l’inizio del tuo viaggio fuori dal gregge e dentro la piena dignità della tua essenza individuale. Ricorda te stesso.

A ogni pezzo delle antiche credenze che cade giù come una vecchia e arrugginita armatura, diventi sempre più leggero e più capace di celebrare la tua vita liberamente; proprio in questo momento, stai puntando a un incontro diretto con la verità. Meno bagaglio hai e più facile è che accada.

A ogni pezzo delle antiche credenze che cade giù come una vecchia e arrugginita armatura, diventi sempre più leggero e più capace di celebrare la tua vita liberamente; proprio in questo momento, stai puntando a un incontro diretto con la verità. Meno bagaglio hai e più facile è che accada.

La morte non è la fine, bensì il crescendo della vita stessa, il suo culmine… Se hai vissuto nel modo giusto, se hai vissuto totalmente, attimo dopo attimo, se hai spremuto tutto il nettare della vita, la tua morte sarà l’orgasmo supremo.

L’uomo che vive del tutto privo di scopi, l’uomo che vive come se la sua vita fosse una passeggiata mattutina, senza una meta, quell’uomo è spirituale, la sua vita è sacra.

Qualunque cosa distrugga la libertà non è amore. Deve trattarsi di altro, perché amore e libertà vanno a braccetto, sono due ali dello stesso gabbiano. Ogni volta che vedi il tuo amore in conflitto con la tua libertà, significa che stai facendo qualcos’altro in nome dell’amore.

Le persone originali danno sempre fastidio alla società. Non sono così facili da manipolare, rimangono se stesse. Cercheranno di vivere la propria vita non secondo uno schema, ma secondo la loro visione.

Se una persona ama la musica resterà magari un mendicante, ma continuerà a vivere la sua vita da musicista. Anche se gli fosse offerta la possibilità di diventare primo ministro, vivrà come un mendicante e insisterà a suonare la sua musica. Quella è intelligenza, perché solo quando vivi la tua vita secondo la tua luce, secondo la tua visione, secondo la tua voce interiore otterrai la beatitudine, l’appagamento.

La consapevolezza è la tua stessa natura: puoi dimenticarla, ma non puoi perderla. Non può essere rubata. È il tuo stesso centro.

Non c’è bisogno di correre. Non importa cosa succede intorno a te, mantieni un passo pacato che ti permetta di rimanere in sintonia con la brezza gentile della meditazione. E appena te ne dimentichi, ritorna in quello spazio, semplicemente e senza sentirti in colpa. Sii la quiete nella tempesta.

In realtà il contrario dell’odio non è l’amore, il contrario dell’amore non è l’odio; è così chiaro, chi potrebbe sbagliarsi? In realtà l’opposto dell’amore è il falso-amore: un amore che finge di essere tale, e non lo è.

L’uomo libero è come una nuvola bianca. Una nuvola bianca è un mistero; si lascia trasportare dal vento, non resiste, non lotta, e si libra al di sopra di ogni cosa. Tutte le dimensioni e tutte le direzioni le appartengono. Le nuvole bianche non hanno una provenienza precisa e non hanno una meta; il loro semplice essere in questo momento è perfezione.

Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L’amore non può venir aggiunto dall’esterno. Non è un indumento che puoi indossare.

Io concepisco un mondo senza povertà, senza classi, senza nazioni, senza religioni, senza alcun tipo di discriminazione. Io concepisco un mondo unito, un’umanità unita, un’umanità che condivide ogni cosa materiale e spirituale, una profonda fratellanza spirituale.

Vivi momento per momento, muori al passato, non proiettare alcun futuro… godi il silenzio, la gioia, la bellezza di questo momento.

La povertà viene considerata da alcuni un’qualcosa di spirituale. Una vera sciocchezza. La povertà non è spirituale, è brutta. È una ferita che bisogna curare.

La saggezza sboccia nel tempio più segreto del tuo essere. Non è mai presa in prestito, non ha nulla a che vedere con il sapere, con l’informazione; non ha nulla a che fare con i testi sacri, le dottrine, i sistemi filosofici. È la tua esperienza personale, individuale ed autentica.

Solo colui che ha abbandonato ogni credo si trova sul sentiero della verità. Altrimenti chi ha pregiudizi, ed un certo credo stabilito non può rivendicare alcuna verità. I credo sono una creazione della mente dell’uomo. La verità non conosce scissioni, pertanto colui che è libero da pregiudizi, ed è imparziale, diviene il detentore del vero, essendone padrone.

Quando diventi uno specchio senza pensieri, tutte le distinzioni scompaiono dal mondo. Allora la rosa, l’uccello, la terra, il cielo, il mare, la sabbia e il sole sono tutti un’unica cosa, un’unica energia.

L’amore è una comprensione profonda del fatto che l’altro ti completa, ti rende un cerchio perfetto… conosce solo il dare e il ricevere diviene conseguenza.

Non dovete creare un tempio o una chiesa per Dio, è assurdo perché Dio è ovunque! Per chi state creando un tempio, una chiesa o una moschea? Se volete pregare potete farlo ovunque. Dovunque vi inchiniate, vi inchinate a Dio, perché non esiste nient’altro.

Il credo è d’impedimento alla conoscenza; non aiuta ed è causa del credo che l’uomo è diviso. Non è stato d’aiuto alla crescita spirituale; è stato una delle barriere più grandi. Il credo vi suddivide in cristiani, hindu, mussulmani ecc. Il credo divide la terra e generà guerre.

La meditazione è l’unico tempio in cui, quando entri sei davvero all’interno di un tempio.

Il problema autentico è risvegliare nell’individuo quel tanto di consapevolezza capace di generare in lui il desiderio di divenire libero, intelligente, autorealizzato e pienamente consapevole.

L’amore dovrebbe essere simile al respiro. Dovrebbe semplicemente essere una qualità dentro di te: ovunque ti trovi, con chiunque tu sia, e anche se sei solo, l’amore continua a fluire dal tuo essere.

Dio naviga in qualsiasi mare del mondo, è presente e non ha bisogno di essere trovato. Esistono semplicemente luoghi e momenti in cui non siamo capaci di essere consapevoli della Sua presenza. Troviamo Dio guardando all’interno di noi e intorno a noi, è anche in una goccia d’acqua che unendosi al mare diventa parte della sua vastità.

L’illuminazione è “la grande morte”, perché, con essa, non avrete più un corpo, non avrete più una mente, non avrete più il cuore, non avrete più nulla di ciò che possedete ora: non ne avrete più bisogno, perché sarete l’intero universo. L’occidente non ha la più pallida idea della bellezza del nulla.

bottom of page